Perché la chiamo Madre Terra?

 

Perché siamo nel suo liquido amniotico placentare
detto mare, dove le nuvole portatrici di vita,
ci legano all’aria e all’acqua.
Le sue immense cavità che sconquassiamo con le trivelle,
sono conduttori di aria che doneranno ossigeno
e vitalità alla sua linfa. Territori che sembrano inutili,
come le paludi, sono centri di rigenerazione dei territori,
l’acqua che avveleniamo, scende
formando una misteriosa chimica
nella formazione dei minerali 
e che un giorno, potrebbero danneggiare il futuro dei figli.

Dove sono i nostri sogni?
Forse sono ancorati a quelle navi che varcarono
le soglie del mondo antico, viaggiando verso il nuovo.
Ma ahimè,
anch’esso compromesso dalle passioni umane,
benefiche e malefiche, non fa differenza, siamo noi
i promulgatori delle azioni che concederanno vita
o morte ai sentimenti, all’amore che dovremmo avere
per ogni cosa, anche un semplice oggetto ha in se un dono,
altri li gettiamo anche se, hanno fatto il loro lavoro
per cui sono stati progettati.
Usandoli, ma
noi abbiamo l’intelligenza e possiamo non farci usare,
ripulendo la nostra terra, mente, corpo e spirito,
legati allo spazio fluido della creazione.
I_C

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