I poeti Ripuliti

Ho ascoltato le parole di speranza
Ricamate con fili dorati
Orlate d’amore punti a incrocio
Son belle da mettere nelle cornici
Distanze accorciate in sorrisi beati
Recitate a piedi nudi in stanze pulite
Carità e bontà a quintali bevute
Non consolate l’errante solitario
con carezze umide e pronte all’uso
Bugiarde labbra che coprono di pietà
L’orgoglio e passi infilzati da lance
Il tempo corre in sporche capanne
di merda le strade son coperte a strati
Di caste, famiglie svuotano i cessi
Mani bambine e donne esili
Nei veli allungati di nero kajal
L’occhio che vede al di sotto del cielo
L’invisibile mano afferra la terra
sulla fronte disegna la lotta del vivere
Basta mi han rotto il timpano
sanguina l’orecchio
trasbordando nella banalità
Sulle pagine pulite di carta profumata
Non sento
il maleodorante tanfo del marcio
Annidato tra le vesti di seta colorate.