Un giglio reciso

Un giglio reciso

Gli astri odono parole incise sui muri
Col sangue delle vergini su sporche lenzuola

Correndo tra  filari di tronchi verdi
Accompagnando il corso del fiume

Vento nei capelli all’aria attirano farfalle
in vellutato spazio vibrano d’armonia tradita
L’incanto tesse la tela avvolgendo la ragione

Invade la carne addolcendo il salino 
nel morbido sapore di saliva ingoiata
L’arco del ciglio brilla sull’occhio
Accecando un miraggio caduto dal cielo

Porporina stellare su corpi flessuosi
Lucidi nel movimento sotto il tatto 
di impronte invisibili
Strappato dall’occhio il velo setato

Batte al ritmo d’uno sguardo affamato
Si ferma il vortice del vento su morti bianche

Lapidarie espressioni bloccano il tempo
Scolpito nell’istante dello stupore
Nessuno udiva Nessuno vedeva
La purezza rapita per essere uccisa.

Immacolata Chessa