Un giglio reciso
Gli astri odono parole incise sui muri
Col sangue delle vergini su sporche lenzuola
Correndo tra filari di tronchi verdi
Accompagnando il corso del fiume
Vento nei capelli all’aria attirano farfalle
in vellutato spazio vibrano d’armonia tradita
L’incanto tesse la tela avvolgendo la ragione
Invade la carne addolcendo il salino
nel morbido sapore di saliva ingoiata
L’arco del ciglio brilla sull’occhio
Accecando un miraggio caduto dal cielo
Porporina stellare su corpi flessuosi
Lucidi nel movimento sotto il tatto
di impronte invisibili
Strappato dall’occhio il velo setato
Batte al ritmo d’uno sguardo affamato
Si ferma il vortice del vento su morti bianche
Lapidarie espressioni bloccano il tempo
Scolpito nell’istante dello stupore
Nessuno udiva Nessuno vedeva
La purezza rapita per essere uccisa.