Passerella di uno spettacolo da circo-Violanera-Il Circo-parte 2

Gente e calore…
circus



Passerella di uno spettacolo da circo,il carnevale  libera la sessualità, ragazzi vestiti da donna,camminano sinuosamente,con vestiti da soubrette,mentre le loro donne acclamano fra risate e voglie nascoste.
Sotto le loro vesti d’oro e d’argento non nascondono le gambe pelose,braccia tatuate e muscolose. Come nel numero degli elefanti. Arrivano ragazze dai culi generosi,sotto gli sguardi di branchi eccitati. La carne nuda ,sotto i riflettori svela i difetti che attirano piu’ della perfezione. Acrobata erotica, si contorce attaccata ad una corda,quasi sembra volteggiare sulla folla di ormoni in agitazione.Sudore ,alcol,acida felicita’. Ora il circo e’ quasi completo,arrivano i leoni,anzi leonesse.Non hanno domatore,mansuete e feline prendono la passerella.Vorrei vedere meglio lo spettacolo,tra la gente che urla,ride e spinge.L’attimo che fa cadere il minimale vestiario,un’onda di braccia si alza,e un’orda umana mi trascina. Mi metto in salvo e dalla mia ottica osservo e non giudico. Il tunnel porta in un’altra sala,di nuovo sudore,odori acri.      Un letto con baldacchino nero, e’ il centro della serata,lenzuola di seta rossa. Distesa sul letto vi e’ il surrogato della donna,plastica,oggetto di piacere. Con gli occhi sbarrati,mani, braccia e gambe aperte.Rido attirata dalla bambola. Metto la mano tra le sue gambe,cerco di immedesimarmi nelle sensazioni maschili. La prendo e balliamo tra la folla che ora si rivolge a noi. Amico ora stammi vicino,reggimi. Mi rendo conto che anche io faccio parte del circo.Vado fino in fondo,faccio il mio numero. Coinvolgo esseri che danzano in ritmici cerchi,maliziosi. Rido e ballo con la mia nuova amica,la tengo tra le mie braccia. Ora siamo in tre a ballare,la mia plastica amante e noi. Lui,Max, prende i suoi seni generosi e li stringe. Tutt’intorno un’ampolla di caldo,fatta dei corpi sudati e bollenti partecipanti. La bambola e’ oramai in balia di un branco,viene trasportata e sbattuta da uno all’altro. Mi allontano.Amico balliamo, e senza parlare mi segui e accontenti il desiderio di essere ammirata.D’un tratto non sento piu’ la musica,le risate. La nebbia mi sveglia,non respiro. Ubriaca di anitride carbonica,andiamo verso il tunnel,ecco l’aria.”E’ tardi,dai andiamo a trovare Paolo”, gli dico e Max ubriaco di allegria mi segue. Arriviamo,eccoli i soliti,quelli di tutto l’anno.Noi ,quelli della chiusura delle lunghe serate. Insieme usciamo dall’eterna notte del pub,del senza del Whit-out. Riveliamo il nostro vero aspetto,rossetti,rimmel colati sul viso,piersing sulle lingue. Tribu’ di varie etnie.Anime libere e prigioniere della loro liberta’. Metto gli occhiali da sole e  corro a sognare.

Fine,

per il momento…

ViolaNerapoetry