Il mago

 

mago
E vidi,

tra i suoi arnesi da lavoro anche un lungo chiodo con un manico di ferro.. Serviva per aprire ” la testa” alle persone, e un brivido percorse i miei pensieri, immaginando come nell’antico potesse essere stato usato… L’aria un po soffocante di un posto chiuso e segreto, sembrava quasi una cella, dove rinchiudersi per escogitare la più grande delle magie, sparire da questa dimensione materiale…Avvolgendosi alla spirale eterna che conduce in ogni dove, che amalgama ogni cosa, rendendo tutto malleabile, come l’oro sciolto da forma alle cose preziose, da appendere al collo e cioé attaccato alla testa… Un arnese per soffiare sul fuoco era messo a terra in bellavista, come un rebus da leggere con attenzione… Sullo scaffale il sale era un po dappertutto, come se spargesse vita nuova ogni mattina, gettato agli angoli e al vento, dopo aver sostato sull’alba e sui confini dei primi raggi solari. Annusando l’aria sapeva già come sarebbe stata la giornata, e i gesti avevano quel sapore antico, e l’intenzione di renderli ancora più mistici si evidenziava dal suo modo di parlare, aggiungendo frasi antiche, parole dismesse dall’ignoranza.
Anche il più grande dei maghi si serve di illusioni, volteggiano nelle sue mani confondendo il vero con il falso. Un gesto appare
 come una mistica parola che muta entra nella mente.
Non ripetere quel che lui invia, giunge
in quell’attimo di contatto, abbatti il muro che ti vien messo davanti
per leggerti dentro… E come la nuvola passeggera sali su di essa
e nell’aria con lei disperdi ogni tuo pensiero… Sarà così
svuotata da ogni traccia che possa condurre l’illusionista
ai tuoi intimi ricordi, negandogli l’accesso ai tuoi dati personali…
Perché la mente è il più complicato e veloce computer mai creato.
Ah, tu puoi essere tutto… E perché poi, vi rinchiudete negli stereotipi, nelle complicate azioni dell’interagire tra senzienti, escogitando ogni volta un trucco per essere al centro dell’attenzione… L’apparenza conta forse più di quel che sentite e cioé essere realmente? Più di quello che vorremmo dire,tacendo le vere emozioni, la diversità di opinione, per essere accettati…
Provando sensazioni nostre e forse da condividere,
e magari riuscendo anche a trasmettere empatia positiva,
riuscendo a sentirvi a vostro agio ovunque voi vogliate…
No, a loro interessano i fatti,
vedi lì altra gente sola, non conoscono le regole del bonton,
non praticano la legge e la base del fascino personale,
l’enigmatico rebus d’ogni essere umano…
Vero, c’è gente che tra la folla non ha alcun bisogno di far sentire la sua voce,
ma quanto certi sguardi parlano più del galateo, più delle ciance da bella occasione.
Non farti il sangue amaro, ce n’è di dolcezza da assaporare, non guardare mai al di sotto delle suole, e cerca sempre d’elevarti da ogni dove, come un uccello al suo primo volo, credi forse che egli non abbia paura del vuoto? Ma, una legge impressa nel suo DNa gli dice d’aver fiducia e lui l’ascolta… Ma chi, in quest’epoca di sordi credi che possa sentire il suo istinto, non ascoltano nemmeno la loro voce interiore, sai quella della coscienza… Tra motoseghe che spezzano l’incantesimo dei boschi,
il silenzio è stato ucciso , dato in offerta al bene comune, insieme allo smog polmonare, ostruendo così l’ossigenzione del cervello…
Poi il mago, tornò nei suoi pensieri, rovistò tra le sue carte
studi apparentemente abbandonati, avevano invece
il disordine di libri sempre consultati
ed ogni volta davano nuove soluzioni a chi le cercava
continuamente, non accontentandosi del primo esperimento.
Come riuscire ogni volta, provando nuove parole
da aggiungere agli incantesimi,
o s’aprono da sole alla comprensione, come d’incanto
un giorno qualunque, magari dopo una notte insonne.
Erano forse nascoste tra gli alambicchi e ragnatele del tempo,
o forse non si sa più leggere tra le righe?
Come ad esempio il sesto senso, sembra che
dia la conoscenza su fatti e cose fin’ora sconosciute o dimenticate.
Il sole era sorto già da un’ora, aprì la porta e chiudendo con accuratezza il suo rifugio, pose la chiave di ferro nella sacca
e si avviò lungo il sentiero,
che portava nel mondo dei ciechi.
Continua…
ViolaNerapoetry