Le (mie) prigioni

sono qui

Osservo e vivo nutrendomi di immagini, ricreando parole sepolte sotto macerie polverose,

nel cigolio di cancellate, dove sono rinchiuse le idee. Trovo frasi che filmano altre immagini

e con la testa bassa su un libro, trovo l’umiltà e l’aria della pacatezza dello spirito.

Sono prigioniera d’un nemico della folla, imprecisato essere, così tenace ad arrestare i miei passi,

annerendomi notti in bianco. Incomprensione, sei sostenuta da una personalità controversa,

controcorrente va e non trova appiglio e nemmeno una riva sui cui riposare.

Sono una staffetta, nascosta e trasportata dagli spiragli delle celle, condannata

a recare messaggi a carcerati in pena,confortando il mio egoismo e accresendo il benessere interiore.

A volte recapito cartellini cifrati, arrivati a me da destinazioni sconosciute,

biglietti scritti da mani guidate dall’inestinguibile sentimento dell’amore,vissuto

oltre la morte e il tempo terreno della dimenticanza. Curva, sotto bassi soffitti di camere oscure,

incido i giorni rimasti, barrando quelli passati col dolore e i mesti ricordi.

In un angolo pulito ho sistemato il mio materasso, coricandomi sulle mie illusioni, mettendo sotto il cuscino

il mio diario stropicciato, consumato dalla parsimonia, su cui scrivo i miei sogni giunti da visionarie esistenze.

Senza sprecare il mio inchiostro,scorre il pensiero sotto un’appuntita esistenza e l’ombra della mia mano,

segue fedelmente gli impulsi del mio spirito.

I giorni si alternano e sembrano uguali, ma ogni tanto bussa alla guardiola la mia secondina,

costringendomi a respirare l’aria, di quella parte di mondo che non vorrei più vedere.

Amo scaldarmi al sole, attraverso vetrate di enormi finestroni, dove l’azzurro del cielo si confonde

arrivando con un raro soffio di vita, colorando una crepa nera,

dove nemmeno un ragno potrebbe e vorrebbe rintanarsi.

Subbugli notturni a volte mi svegliano di soprassalto, lamenti e pianti sommessi, come incubi ricorrenti,

quelli che ti fanno chiedere: ma dove sono? Mi fanno sudare, rincorrendo le loro voci,

urlano nomi e sussurrano segreti, tappezzando le pareti di sconvolgenti verità. Agitati e confusi,

li sento camminare frettolosamente, partono e s’affidano alla buona sorte,

alla clemenza del Dio che dona e toglie. Si chiude l’ultimo cancello, ed io sono sola, fuori tra la nebbia…

ViolaNeraèpoetry

1 Commento su “Le (mie) prigioni”

  1. Oggi dov’è la gabbia? Ovviamente è il sistema e la società apparentemente perfetta dove tutti noi “viviamo” circondati dalle mura fredda chiamata città con le grida gelida, paure, rabbia, violenza ,indifferenza,con le sue infinite illusioni verso i propri simili. Questa gabbia ci porta la maggior parte delle volte alla solitudine ,alla follia e disperazione, suicidio e la maggior parte delle volte alla morte tutto perchè chi conosce e convive in parte con quel mondo sa sensibilemte cosa c’è in quel vuoto e quello che vede o sente realmente. (Ogni vuoto ha le sue porte..alcune sono negative altre possono essere positive questo vale anche con i sentimenti e pensieri sta a noi a comprendere e trovare un equilibrio) . Dentro di noi sappiamo (artisti..pittori e pittrici poeti/poetesse e scrittori/scrittrici)che questo non si chiama esistere nemmeno respirare e allora è importante rifugiarsi nell’anima seguendo il proprio istinto ribelle e i pensieri liberi puri dove nessuno può e non potrà MAI distruggere o soffocare. Per molti sembriamo o siamo completamente pazzi ma noi guardiamo oltre.. totalmente FIERI di essere fuori da ogni schema . Quando si dipinge sulla tela o scrivendo sulla carta con la penna è come incidere la nostra vera energia con le nostre infinite emozioni e pensieri questo si chiama veramente Vivere qualcosa che la società spenta e soffocata non sentirà mai il vero respiro dell’anima.. quel soffio vitale della nostra essenza. E grazie alle nostre idee, emozioni, nascoste ma scintillanti senza confine con perseveranza e umiltà ci sporchiamo con fierezza di colori e inchiostro (quello che per le altre persone è totalmente inutile) li mettiamo in pratica superando tutti gli ostacoli della vita valorosi di essere quelli che siamo oggi… saggi Liberi e Degni del proprio Nome.

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