Guerra e bambini. Un giorno di una qualsiasi guerra.

guerra

  La nausea della paura

affliggeva Mike nella palude nebbiosa,

bombe lontane si udivano mentre camminava a passi lenti

nella melma acquosa. ”Hai paura? ”,chiese il suo compagno Giò.

”Queste missioni mi rendono ansioso”,  sussuro’ Mike ,e in quel mentre una mitragliata a ventaglio passò vicina a loro.

”Corri!” disse Mike afferrando Giò  trascinandolo a riva.

Gli alberi cadevano come foglie bruciate, sotto il tiro incrociato delle forze nemiche. Il loro rifugio era ancora lontano.

L’acqua colta dal fragore delle esplosioni, saltava in aria confondendosi con la nebbia.

”Basta!’ perche’ ci hanno abbandonati, senza nessuna notizia, intrappolati? ” Urlò Giò.

Ma non ebbe risposta. Ora, soltanto la sopravvivenza e l’attesa di nuovi ordini,premevano su tutto. Non si facevanbo domande.

Giunti all’entrata del rifugio i due soldati trovarono un bambino che dormiva davanti alla  porta.

”Perche’ non sei entrato a scaldarti?”, chiese Mike all’inaspettato ospite.

E il bambino non rispose,aveva le labbra livide e tremava dalla paura,

le sue mani erano ghiacciate, piccole dita immobili come il suo volto ,paralizzato dallo shock.

Giò lo prese in braccio, mentre Mike accendeva un fuoco,

privilegio di un periodo di morte.

Uno specchio era appeso su di una parete, unico mobilio di una casa abbandonata dal terrore.

Il bambino si specchiò e pianse,mettendosi le mani sul viso,singhiozzando,senza dire nulla.

Mike lo spoglio’ e lo avvolse con una coperta del suo reggimento,ruvida ma di lana, il calore lo avrebbe salvato dall’ipodermia.

 Il giorno dopo,  Mike fu il primo ad aprire gli occhi ,la pioggia era cessata , anche quella dei proiettili. Tutto era silenzio,un silenzio di morte.’ ‘Mike, le comunicazioni radio sono interrotte, sara’ accaduto qualcosa di terribile lo sento,non rivedremo più nessuno”. Esclamo’ Gio’,quasi con rassegnazione.

”Zitto,non vedi che il ragazzo e’ sveglio? Rispose Mike con un’occhiata piena di dolore verso quel diseredato essere.

Pallido ma in vita, si alzo’ e afferro’ un pezzo di pane sopra il camino.

Mike e Giò sorrisero alla vista della sua fame,era un segno di rinascita, del risveglio fisico e mentale.

 Gli prepararono del te’,unica risorsa per scaldare lo spirito e il corpo ed attesero in silenzio che lui terminasse di rifocillarsi.

I suoi capelli neri avvolgevano un viso pallido ed occhi di un blu splendente. Mike lo osservava con la malinconia di un padre lontano e forse senza ritorno.Improvvisamente il bambino comincio’ a parlare:         ” Mia madre era nei campi a raccogliere qualcosa rimasto per mangiare,ma non e’ piu’ tornata, io e mia sorella abbiamo sentito molti spari, bombe e il campo dov’era nostra madre era diventato solo una buca profonda.” Pianse per un attimo,aveva la gola chiusa dall’emozione ma continuò. ”Poi ho preso mia sorella Lucy e siamo scappati verso il canale, seguendo la strada, senza farci vedere. Ho visto voi che correvate verso la riva,allora ci siamo messi a correre anche noi,ma una mitragliata ha staccato la testa di mia sorella ”.

I due soldati ascoltavano, confortandolo con delle piccole carezze sulla fronte. Il suo volto impallidi’ ma,coraggiosamente riprese il suo racconto.

” E’ caduta a terra ,mentre le braccia e le gambe ancora si muovevano.  Ho raccolto la sua testa e l’ho messa di nuovo sul suo corpo”. Parlava con lo sguardo fisso sulle sue mani. E aggiunse: ” Mi guardava e una lacrima e’ scesa dai suoi occhi” ,verdi…Di nuovo’ si ammutoli’.

 Il bambino fissava un punto sulla parete dove il fuoco ingrandiva le loro ombre,contorcendosi le mani e inumidendosi le labbra , sorrise per  un attimo, ai suoi soccorritori.

Mike e Giò, nel silenzio piansero , e come compagni di sventura ,abbracciarono il piccolo eroe, nella solitudine della mostruosità del genere umano , si strinsero come fratelli,

legati dalla malasorte.

ViolaNerapoetry

ritratto di immacolata chessa
Pubblicato da immacolata chessa
il Mer, 03/11/2010 – 12:27

2 Commenti su “Guerra e bambini. Un giorno di una qualsiasi guerra.”

    1. E’ veramente agghiacciante come storia..ancora di più le persone che hanno vissuto o si sono ritrovate in queste esperienze del genere. Prendiamo un esempio altre storie come l’ infiniite battaglie del passato..la rivoluzione francese, la bomba atomica su Hiroshima e Nagasaki, le storie sulla prima e seconda guerra mondiale. Poi le guerre di oggi in Ucraina,in Islam, in Africa con il rapimento e uccisioni di bambini o donne oppure le torri gemelle a New York o la guerra in Korea divisa in due fazioni con gli esperimenti nucleari.
      Noi non siamo esseri umani o meglio in questo casi siamo solamente bestie con una profonda sete di sangue,violenza..e maestri nella carneficina e della distruzione. A mio parere non possiamo definirci buoni moralisti solo quando ci fa comodo.
      Cos’è che ci spinge a compiere atti di violenza così crudi verso i nostri stessi simili? E’ forse un Dio ?
      o è la BRAMA di onori, di ricchezze? Tutto questo dev’essere cercato nel nostro DNA o Gene..
      Questo gene da quando apparve sulla terra e guidato dall’sistinto ha sempre cercato di dominare su tutte le altre creature nel corso della storia fino oggi. A volte mi domando.. dove andremo mai a finire con queste guerre e violenze? sicuramente verso una possibile estinzione..ma voglio credere a cuor mio che almeno un piccolo frammento di luce di speranza si salverà in questo violento vortice di sangue senza fine.

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