I tre passi del diavolo. Storie di paese.

san michele

 

Il bene e il male, il conflitto dell’eterno dubbio

ha sempre creato nella mente

dell’umano, ignaro della verità

storie tramandate per cullare le notti senza luna.

 Una sera, appena calata l’ora del tramonto, scendeva un giovanotto di bell’aspetto nei vicoli poveri  dove viveva una giovane contadina,

dalla treccia nera e gli occhi verdi di puro smeraldo.

Si innamorò subito di lui misterioso e bellissimo.

Qualche sera dopo, bussò alla casa dei genitori che subito si sentirono onorati e felici per la loro bambina.

Tutto normale finche’ una sera di sabato lo invitarono al pranzo della domenica, dopo la messa.

Tutto era pronto, lei correva ad apparecchiare con la casa in festa,

ma l’attesa fu vana, lui non arrivò. La sera di nuovo bussò ,era stato molto male ma non sapeva come avvisare.

Di nuovo si cominciò a vedersi solo di  sera.

Le ragazze come si sa possiedono un sesto senso,

annusava un odore che gli altri non sentivano, e all’avvicinarsi delle nozze si disperava con i genitori e non voleva più accettare l’offerta del suo amato. ”Madre mia, credetemi, sento come se uscisse dalla terra fresca, l’odore del vulcano lo porta con se ”’ disse la fanciulla

” Figlia mia, non dire cose che si sentono solo nelle storie del diavolo che scende dalla montagna, sei grande per credere a certe storie”

 Ma quella frase, risuonò nella mente della giovane disperata

che per giorni cercò il modo di scoprire la verità.

Si raccontava che dal monte San Michele, scese correndo a grandi salti il diavolo, sconfitto nella battaglia con il santo Arcangelo.

La prova era  un’orma a forma di zoccolo enorme, lasciata su una pietra lavica, nel vicolo dietro la sua casa.

Un brivido di paura e di viscido orrore le scivolò come le carezze che lui le donava.” Allora potrebbe essere lui, ma come farò a provarlo?”

Si consumava nel tormento e si ammalò, una febbre saliva la sera costringendola a rimanere in casa.

Una notte lui non arrivò e stranamente lei si sentì bene, addirittura la madre felice le preparò da mangiare nel cuore della notte, era l’anniversario della festa del Santo patrono, e il giorno dopo passò sotto la sua casa trasportato in processione dai devoti del paese.

Pregò con le lacrime che opprimevano la voce, dal suo animo uscì la preghiera.” Aiutami ho bisogno del tuo intervento divino ”.

 La notte successiva lei si preparò più bella che mai, aveva un vestito bianco ed un fiocco dello stesso colore tra i capelli corvini.

Accese una grande candela, aprì le imposte della casa, messa a festa attese sulla soglia.

Lui arrivò con il suo solito venire dal vicolo della montagna e si meravigliò  nel vederla pronta e felice.

La luce infastidiva lo straniero , agitato alla vista di tutto quel luccichio e mentre si sedeva per accomodarsi, lei intravvide sotto la lunga giacca da sera la punta di una coda. Nulla faceva intravvedere la sua paura nemmeno i genitori, felici per quella serata e per la lieta conclusione della sua malattia.

Preparò il vassoio più bello, quello d’argento e il caffè per il suo fidanzato.

 Nel pomeriggio mentre pregava nella chiesa, sotto la statua del suo santo protettore, un’intuizione la colse mentre si faceva il segno della croce con l’acqua santa. ” Gli preparerò il caffè con l’acqua benedetta e poi vedremo se sono una pazza”. Sorrise mentre la metteva in una piccola ampolla del profumo da lui donatole.

 Quando arrivò con il vassoio lucidato per l’occasione notò che l’immagine che rifletteva non era quella che vedeva, ma era quella

di un diavolo con occhi rossi e malvagi che sorrideva contento dell’inganno.

Rimase ferma con la mano che tremava, dentro di lei il terrore era palpitante, gli porse la tazzina e rimase ferma con un sorriso di marmo ad osservarlo. Il diavolaccio sicuro di sé ,non immaginava che una piccola ragazza potesse scoprire il suo segreto, e già sentiva la vittoria tra le mani.

Una vergine devota al suo nemico, stava per andare in nozze a lui!!

Un grugnito stava per uscire dalla sua malvagia persona,

ma si trattenne e con spavalda soddisfazione sorseggiò con l’indice in alto ,dall’unghia lunga, il suo caffè.

Un bruciore lancinante gli percorse la gola, un urlo sovrumano scoprì la sua vera natura. Si liberò dei suoi ricchi vestiti e la mano gentile aveva unghie taglienti e sporche, e gli zoccoli facevano nella piccola casa un rumore infernale. Dalla sua bocca uscì una fiamma dell’inferno e la puzza di zolfo prese tutta la stanza, un vento caldo dalla forza inarrestabile spalancò la porta dell’entrata e fece passare il primo raggio dell’alba.

La Bestia scappò , saltò per tre passi verso il mare

e si gettò nelle demonioacque del Vesuvio.

ViolaNerapoetry

20 settembre 2010 alle ore 12.32

 

1 Commento su “I tre passi del diavolo. Storie di paese.”

  1. Il racconto l’h0 trovato interessante e coinvolgente. I personaggi principali della storia sono una giovane contadina e il giovane ragazzo ovvero il diavolo. I personaggi secondari che appaiono solo in rarissimi casi sono i genitori della ragazza. Inoltre analizzando con maggior precisone questa storia è strutturata con una focalizzazione interna perchè lo spettatore è legato al sapere di un solo personaggio quindi assume il punto di vista del protagonista..(sappiamo i pensieri e le azioni della ragazza) Ogni particolare ..azione dei due personaggi principali sono stati descritti in modo curato senza perdere il filo della storia.Dietro in ogni storia c’è sempre un fondo di verità…il bello è il mistero e le leggende che lo circondano fin dai tempi lontani.
    Questa eterna lotta tra le due forze presenti nella vita quotidiana non avrà mai fine perchè fa parte della natura umana. Ancora di più all’interno di questa lotta tra il bene e il male è difficile mantenere un giusto equilibrio o conservare quel bricciolo di umanità perchè i sentimenti, i pensieri, le azioni sono imprevedibili e a volte effimeri.

I Commenti sono chiusi.