Sono il bene scacciato dal demone
La femmina che per prima assaggiò il peccato
Mangiando la mela spargendone i semi
Sono la strega messa sulla brace
Senza l’eterno a maledirmi le spalle
L’odio lo lascio a chi non conosce amore
Ne sente il richiamo della verità
Non mi celo sotto mentite spoglie
E non mi cospargo la testa di cenere
Nessun peccato pesa più o meno dell’altro
Perchè tutti sono commessi con la ragione
Non ho bilance per soppesarne il giudizio
Porto con me una bisaccia e del pane da dividere
Brindo col vino festeggiando la vita e la morte
Sono ancella e serva della bellezza
Ascolto l’archetipo nell’orrendo dell’esistenza
Mi avvio verso sentieri oscuri
tornando dalla luce accecante
Sono la baccante e l’amante vorace
La fanciulla dalle gote rosa dell’innocenza
Partorisco la vittima e l’assassino
Sono uccisa dal figlio e dal padre
Sono la madre di tutte le donne.
I_C