L’Amore maledetto

amore maledetto

 

E’ detto eterno

Lui scava con unghie infuocate

Aprendo la cassa toracica

Stritola in un pugno

Il cervello

Soffocandolo in un rantolo

La mente disegna

All’infinito

Il volto desiderato

Odiato

L’olfatto annusa

Un corpo che non può esser dimenticato

Toccare l’aria e sentire la pelle

Il velluto delle labbra

La lingua più dolce

che abbia mai assaggiato

Assaporare nel ricordo

Le delizie abbandonate

Sul ciglio dell’anima

Lei che soffre e conforta

Un passato amplesso dello spirito

Vola nelle illusioni sospese

Tintinnano ogni volta

che la voglia chiama bramosa

Un vento caldo trasporta

Il profumo di gocce vermiglie

Senza lacrime il viso strizza l’occhio

Appannato da fumi d’alcol

Spegnendo la sofferenza

Parla con voce roca e malinconica

Abbattendo la vergogna

Una colpa mai avuta

S’appoggia sulle spalle

Getta l’ombra sull’autostima

Accelera il processo di decadimento

E così batto le mani sul tavolo

Spargo veleno sui suoi passi

Essiccando i petali di rose sparsi

Sulla sua strada ad incrocio

Chiudo gli scuri alla luna

Tristemente lei mi bacia

Mi rammenta la tenerezza sensuale

Respirando sento ancora

La sua magia insopportabile

Palpitando da uno spiraglio

Illumina un vetro tagliente

Brilla d’attesa e di rancore

Mi spoglia nel buio della stanza

Mi riconduce nella marea della passione.

Immacolata Chessa

2 Commenti su “L’Amore maledetto”

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