Messi in fila, comandati a bacchetta,
cosa vuoi insegnare a gente
che pesta merda sui marciapiedi?
Forse vogliono soltanto farci attendere
per un destino già scritto,
mugolii silenziosi borbottano l’inquietudine,
trapassando il tremore del tempo. Questo spazio
confuso nei corridoi di giustizia pagata a caro prezzo,
passamano di bancomat e bottiglie vuote
lasciate sull’asfalto. Ordini e parole che non dicono nulla
e sguardi presi dalla nostalgia di serate
col gomito sul bancone. Rigirami la pelle,
stancami con l’ozio di chi se ne frega
dell’esistenza di numeri chiamati
da una metallica anima. Persone prese
col laccio al braccio e volti allucinati
cucinati a dovere, dalle sembianze animalesche,
si sentono in gabbia e passeggiano
avanti e indietro, straripando negli angoli
di mura lerce, spiati per ottenebrare la sofferenza
di una malata società. Padre che leggi quel giornale
stropicciato dall’ansia, sei ora anche tu vivo
per sentirti morto, mentre osservi
quell’amato figlio con gli occhi fatti dalla pace dei sensi…
rosso in volto e occhi che hanno rubato
la bellezza del cielo, non vedono
e si accompagnano come bambini
impauriti dal camice bianco del dottore.
Immersa nella dimensione del deserto
odo soltanto il fruscio dell’aria
che passa tra gli alberi, facendosi spazio
negli aliti del mattino, nell’iride dilatata
dalla stanchezza del quotidiano vivere.
ViolaNerapoetry
Cos’ è rimasto in questa società? Siamo dei numeri guidati dal cosidetto “mercato” ? siamo diventati animali sacrificabili guidati come dei burattini da queste persone che controllano la vita di ognuno di noi? Il nome e la vita di ciascuna persona deve avere ancora il suo valore. Se non esistesse più la sostanza dell’essere umano ..la gemma dell’esistenza che ha lasciato a sua volta le sue impronte del passato presente e quel futuro che verrà cosa sarà di questa terra? Ognuno di noi è immerso nella sua dimensione solitaria ascoltando in silenzio i vari suoni della natura.