Ghiaccio
è voce amara
che non ha più l’amato calore,
e il sole c’apriva la mia imposta
s’è riposto nella sua orbita, come lucerna
illumina questa terra. Lava ardeva fusa
sulla sua aureola, spente sembrano ora
quelle braccia, raggi tornati al loro mistero.
Sollevati in quest’alba che attende
e non riporrò mai più le mie speranze
nei giorni uggiosi, che m’han fatto annerire
la vista e i sentimenti. Che non oda il silenzio,
lui complice della sofferenza parla senza rispetto,
e che si inceneriscano pensieri ingenui
che passano su dolci clivi dell’amore ,
diamante donato dall’esistenza,
dato in pasto al carnale senso di cui si ciba.
ViolaNerapoetry