Fantasmi all’oscuro della loro morte,senza consapevolezza.

 

La nebbia dei mattini sommersa dal buio

si apriva alla radiante luce di un sole freddo

Illuminava castelli in lenta decadenza

e mura inverdide dal tempo

La landa solitaria ammutoliva il paesaggio

Arroccate su cime rocciose, torri inviolate

e vergini lasciate a morire

Senza treccia tra lemani,scheletriche gote

senza colore nella morte consolatrice

Amanti perduti nell’oblìo di lame di coltello

impietose lacrime di sangue scorrevano

tra le lenzuola di lino puro

Madide carni e sanguigni sguardi

udivano e accorrevano al suono di campane

perse nella valle echeggiando tempi d’orrore

Il Principe si affaccia dal lato oscuro

dell’ala al nord della sua dimora

Luna crescente apre la notte

ai nuovi tormenti dell’anime perdute

nei corridoi di una vita alla quale

non sanno, di non più appartenere.

ViolaNERApoetry

Immacolata Chessa