Come eravamo, noi romani…

fiat 500
Eravamo davvero ragazzini, la domenica mattina alle sette si partiva per andare al mare, a Ostia. Mamma preparava il pranzo per sei persone, e caricavamo tutto nella 500 fiat..( er cinquino) Io che ero la più piccola sedevo in braccio a qualche fratello e mia sorella davanti aveva tutte le borse, che non entravano nel portabagagli, le aveva tutto sotto il suo sedile, sotto le gambe, ma ricordo i sorrisi… Mio cognato magro come un’acciuga, la magrezza della gioventù, lui non batteva mai ciglio e sopportava la famiglia del suo amore.. Il pranzo, di solito mamma preparava le zucchine ripiene, diceva che rinfrescavano, allora mio cognato per mangiarle si copriva con un telo enorme, sennò aveva troppo freddo, sai com’è le zucchine, e via dicendo…
Mi portavo i racchettoni, la palla e che t’ho dico affà, sabbia sui teli e ragazzini scatenati che piagnucolavano tutto il giorno.. Passava sempre na vecchietta mezza nuda, con un costume tutto slabbrato e noi a ride… Poi al chioschetto dei gelati e c’era sempre na fila da paura..Le mamme che chiamavano a squarciagola i figli e i padri a russare sulla sdraio, la spiaggia libera aveva tutte le voci dei quartieri romani. Il venditore di ” coccobelloecoccofrescoo” , il ciambellano che vendeva ciambelle ed ancora a Torvajanica c’è il suo erede… Nessuno si sognava di stare lì a lamentarsi dei vicini troppo rumorosi,
si viveva col vivere e lascia vivere,
ma quanno se litigava , scappa che è meglio..
Se il mare era calmo, appena arrivati in spiaggia si raccoglievano le telline sul bagnasciuga, e a casa spaghettata gigantesca e la stesa sui divani , eravamo sempre cotti come gamberi, rossi dalle risate sonnecchiavamo beati tra l’amore di nostra madre e la gioventù che non torna più, godetela con l’amore, l’affetto all’amicizia, l’allegra compagnia della famiglia, non perdete tempo..

ViolaNerapoetry