Danzammo sulla rupe
presi dal trascinare della danza
di ipocondriaca melodia
Avevi mani ossute
nel freddo valzer mi conducevano
in una paurosa vertigine
Guardai la fine dello strapiombo
Sorridevi come solo tu sai fare
e non riuscivo a staccarmi
dal fascino delle tue parole
Un’oscura ombra volteggiava
sulle nostre teste,
rami nello sfondo di un cielo purpureo
Arrivasti a cavallo col nero mantello
e l’arma tagliente dal divino potere
Sarei potuta scappare o almeno tentare
ma rimasi immobile sotto l’influsso
del tuo magnetico apparire
Nell’oscuro tuo andare
ti incamminasti sola
Non ti girasti a guardarmi
nemmeno io e come una torcia
abbandonata nel buio
sentivo l’energia scomparire
Distesa con gli occhi spenti nel cielo
riposavo come dopo una notte
di intenso amore.
ViolaNerapoetry
Pubblicato da immacolata chessa
il Sab, 25/09/2010 – 00:57
Bellissima, come sempre….
grazie Stefano ^^ notte serena ..