Te la canto e te la suono…

dio pan
Inizio col dirti  
che non voglio esserti simpatica,
non ti conosco e nemmeno tu,
pensa quanto ce ne freghiamo l’uno dell’altro.
Poi passo al nocciolo della questione, perché qui il tempo stringe
ed anche il tuo spazio vitale… Saremo invasi dalle discariche, nuova frontiera di arricchimento,   sulle ceneri dei morti impasteremo
le nuova fondamenta. Barattoli e plastica saranno riciclati messi
nei palazzi galleggianti dove vivranno i prossimi regnanti
di un luogo povero e desolato,
per quelli che il culo non hanno salvato,
sarà apocalittica esistenza, senza pane
e ne acqua che non sia salata, il mare ingoierà
la terra inquinata dalla sua malvagia stirpe,
e tu sei ancora qui a guardare…
ViolaNerapoetry