Riflessione a schema libero, un po’ d’ironia non fa male…



dean-james Si apre l’imprevisto sempre atteso, sorprendendo
il poeta a ridere da solo, immergendo nell’inchiostro i pensieri;
nell’invisibile espressione svelando l’assoluta estraniazione.
Alienato dalla ristretta realtà, acutamente udita tra la folla.
Tutto gli piace e tutto scarta, consumando l’essere suo,
” Con le molle si prende il tizzone ardente”… e traffitto
dalle sue paranoie condivide soluzioni impossibili                           dall’eremo del suo Ego…
” Attacca. Subisci. Vinci. Arrenditi … Ama”.
Un’interminabile confronto lo divide dalle sue facoltà.                                                                                                                                  ” Gli altri non sono me ”.
Non accettabili dal sistema immunitario nel suo monologo.                  E lo spirito, lasciato sullo zerbino nel bene e nel male lo seguirà,       lui ne è certo.
Saltando sul Sesto Senso lo appoggia sulla noia, attende da sempre
quel che è suo di diritto. Non è certamente caduto dal cielo,
questa è la dimensione di chi del sogno ne fa voce. Pensa
con un solo occhio nel click d’un meccanico cambiamento, emancipato dal pensiero.
Circola la vita sull’immaginario, sonda e un fax esce dalla sua mente,
scrive cancellando il superfluo dei sentimenti. Confrontandosi con l’ipocrita, l’insincero, la bastarda, l’illusione e l’illusionista. La merda nell’innocenza, questa sconosciuta, uccisa appena nata. Felicità,       si apre alla consapevolezza
d’un incombente pericolo, che minaccioso potrebbe pesare
su quel già faticoso trainare. Un bastone sarebbe tra le sue ben oleate ruote …
” Dovrebbero aver il perpetuo vagare”. Agitato sotterraneo            moto ondoso,
s’ingrossa e sbalza dalle barriere, evento naturale d’uno tzunami
nell’esplosione di un vulcano, coglie l’antico segreto…La Pietra filosofale dell’ispirazione dei sacri pensatori, matematici e cervellotici innovatori.
Orgasmo esistenziale lo solletica e l’isolamento è libero di chiudersi a chiave.
La meditazione apre al mistero e ingabbia la sua porta, ricongiungendolo
alle sue non mete, ai suoi bordelli che colano ” Amore” trasudato,
in rotta verso glaciali approdi. ” La ragione non ha d’esser,
se prima non l’hai persa, e nel contrario dell’ovvio d’ogni cosa c’è il suo contrapposto.” E un tornaconto fa perdere il filo logico,
desiderando di divenir finalmente smemotrato… Vorrebbe a volte,
svanire sui sentieri e gettarsi dalla rupe, ad alta quota filtrando la nullità
nello spazio delle mille possibilità. Cosa vuol dire essere, se non voli dove il cuore ha sospeso le tue parole? Illuminato dall’ignoto, desideroso
d’immortale inesistenza, muori e risorgi. Un poeta,
non è altro che il simbolo d’una morte e continua sua rinascita.
( E chi l’ammazza questo?)

Violanerapoery