Quella notte di luna piena …

Quella notte di luna piena avevi freddo e mi dicesti : 
” Distesa sul marmo non ho più i brividi,
sento aleggiare l’aria nelle vene, 
e una calda mano ha calmato i miei malumori,
vedi quella luce?”.
Sapevo in cuor mio d’ascoltare una voce
passata a miglior vita,
e non dissi nulla, mentre parlavi cercavo
il punto esatto, dove indicavi con la mano,
e non vidi altro che nero cielo.
” Scappa e vai dove le fronde sono ancora mosse dal vento”.
Parlami in questo angolo di ricordo,
perché sei scomparsa,
e le venature candide sono divenute
violacei segni della morte,
e come violini infuocati dagli archetti,
i miei pensieri giacciono
in preda all’estasi, stritolati
nello sfregamento di quei lamenti
che intonavano inni ai cieli,
incenerendo le dannazioni terrene,
affondavano nell’animo perso.
Euforica adrenalina sorridevo
agli squarci di lacrime, affogate nei tratti del volto..
Ho freddo,
e tremo mentre ripenso,
in quegli istanti sussurravi
all’orecchio vento, e movimenti leggiadri
erano cerchi nella foschia.
E con un ultimo gesto delle labbra
indugiasti a dire qualcosa
poi rivolgendoti a me come
tua ultima importante richiesta ripetesti:
” Non sostare ancora su questo ballatoio di nuvole disperse,
affacciati sul mondo, visto dallo spazio è ben diverso”.
Com’eri pallida e così bella,
si proprio come una stella
e varcavi ancora un’altra porta nello spazio .

Immacolata_Chessa

25 novembre 2013 ·