Spazio tempo.

 
 

Sto illuminando uno spazio temporale
con una torcia, energia al limite
e poco tempo a disposizione.
Guardo le griglie
di questo viaggio interminabile,
cerco l’entrata alla milionesima porta
della mia salvezza. E’ spuntata
un’altra alba, entro nella sua spirale
calcolando l’atterraggio, il punto fisso
delle mie escursioni stellari.
Il tempo, in questi frangenti
mi concedo l’intercessione,cambiando
l’atmosfera e il cielo nel suo decorso,
m’intrufolo in una notte improvvisa,
come questa. L’odore delle cose è sempre lo stesso,
entrando nell’intimità  del tempo fermo
posso concedermi di vivere nelle sue dimensioni,
gli ultimi istanti di vita o di morte,
aliena scappo per non farmi raggiungere.
Un paradigma aggiunge mistero
all’enigma dell’esistenza mia.
Interminabili ripetizioni
per affermare la perfezione degli eventi voluti,
cedendo alla sconfitta dell’indomabile materia, viva
sconcerta cristalli fotonici,
cangiando come le aurore dello spazio.