Scivola sulla pelle di vita vissuta
Lenta fredda l’estremo della sopportazione
Cadenza in gocce in un’eco di grotta
Stillicidio dei pensieri di silicio
Avanzo in umide sale del tempo
Anfratti nascosti velati da ragnatele
Si attaccano alle mani e soffocano il riso
Sulle mani bava di ragno setosa e avvolgente
Visioni in fumi di evanescenti vapori
Sotteranei passaggi si liberano
dagli spacchi di roccia antica e salina
Salendo scorgendo un raggio che scandisce le ore
Verdeggiante spazio inghiottito nel ventre della terra
Prigioniera e libera nelle urla di dolore
che nessuno potrà mai udire
Isola nella terra un sole nascosto nel suo nucleo
Nutre un popolo che vive nell’ombra
Lontano dalle terrene sofferenze prepara la zolla
per la falce che ara la nuova mietitura
L’occhio eterno sull’umanità dagli spifferi di zolfo
Son caduti o atterrati nella scelta o nell’errore
di appartenere anche loro a questa nave dello spazio
Senza meccanici strumenti vaga nell’universo
Saremo alla fine fratelli di sangue
Scivolerà sulla pelle di vita vissuta
affogando nel rosso bagliore di un mondo in fiamme.