Un’eco d’amore accarezza
la veste di vermiglio velluto
Cavalli sotto la luna sudano
investiti da un velo irradiato
Blu lento cade da montagne
Invase nella coltre avvolgente
Un sospiro aggrappato
alla finestra socchiusa
Stretta la gola ingoia
la lingua irrigidita
Sotto carezze evanescenti
Prendono forma scivolando
su muri crepati
Un raggio invadente
spezza la mia dimensione
Elettrostatica volteggia
Scuote spasmi latenti
Vibrano risate gementi
Col petto che respira
in un profondo sorso di assenzio
Zucchero sulle labbra
Sa di parole lette col cuore in gola
e strappa una lettera mai giunta
E tu che mi guardi
dall’altro lato della strada
Sento i tuoi occhi
Affannano il mio passo
Stanchi di cambiare direzione
E il lampo precede il suono
Tuona nel battito ventricolare
rimbomba nei timpani sordo
Acceco lo sguardo penetrando
nell’iride ipnotica del tuo specchio
E ancora
ti rivedo coperto dal tuo mantello
Dietro il volto di ceramica
Paralizzata nell’emozione
dello svelare illusa
Nello spenger le luci
Per non vedere
La mano attaccata
alla fredda maniglia
Rivolgo il mio richiamo
alla notte or giunta
Non e’ fredda l’aria
Questo tremare
e’ solo la mia inquietudine.
ViolaNerapoetry
pubblicata da Immacolata Chessa
il giorno lunedì 21 febbraio 2011 alle ore 3.26