Pensieri tascabili. L’eredità della schiavitù


the time machine 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I figli degli schiavi

hanno costruito generazioni su cui affondare ancora la spada dell’odio. Abbiamo raccolto da terre lontane e seminato e sparso, la semenza dell’odio. Come potremo affrontare un nuova epoca se ancora trasportiamo schiavi, che serviranno a rimpinzare le nostre tavole, areranno i campi, raccoglieranno per noi i frutti della terra. Moriranno senza che nessun nome venga messo su un pezzo di legno di una fossa, sotterrati dalla cattiva memoria di questo impietoso mondo. Bivacchiamo come estranei a passeggio, sembra che nulla possa intaccare la nostra comoda vita, i soldi hanno palafitte che portano nello spazio, e vivono i fortunati appesi alla loro certezza d’essere al sicuro. I popoli affamati superano i popoli ricchi, cosa ne sarà di questa manciata di fortunati se un disgraziato giorno, tutti gli altri dovessero muoversi contro di loro? Non vogliamo veder tornare le rivoluzioni con le teste mozzate dalla lama del giustiziere, eppure accade… Esecuzioni fatte nel nome di un dio sempre vendicatore, che sazia la brama di sangue… buttiamo via l’odio che ha germogliato vivido, passato tra i setacci della politica, delle religioni, delle caste, siamo soltanto esseri umani e non siamo immortali. Lasciare ai figli la tavola apparecchiata, dove mangia l’opulenza, e per questo che verremmo ricordati? Sottomettendo la povertà attanagliandola con il cappio infernale, la buia strada senza uscita. Solo un braccio violento potrebbe fermare tutto questo, ma così facendo, quando avrà termine l’orrore? Quando potremo viaggiare e dirci d’essere a casa…

ViolaNerapoetry