Paracelso , le streghe e gli esseri invisibili.. Prima parte

streghe della farmacia

Le streghe erboriste e conoscitrici di erbe magiche vennero bruciate, insieme alla loro sapienza, con gli unguenti che le rendevano leggere tanto da volare sulla groppa di una scopa. Oggi, quelle erbe magiche vengono chiamate medicine, e grazie all’illustre Paracelso, che dalle streghe ebbe tutte le informazioni, combattendo o forse addolcendo, la loro fede dionisiaca, all’ oggi possiamo godere di medicine che alleviano le nostre sofferenze. Le streghe e maghi usavano l’effetto psicoattivo della cannabis, poi usate dagli hippie e culture
diverse che ne decretarono la loro condanna, perché chi fumava cannabis era ritenuto ostile o diverso dalla massa perbene. Ritenendoli troppo liberi d’essere e d’agire sotto l’effetto placebo e calmante, che guaio eh, essere pacifici… Quando la chiesa condannò a morte le streghe, e molte ragioni vennero anche attribuite alla ricerca della Maddalena, ma questa è un’altra storia. Dicevo, tutte le erbe condannate, erano troppo preziose per essere gettate, e così Papa Innocenzo, le fece trasferire dai libri di magia in quelli più accettati di medicina. Il contributo che ” il padre della medicina” regalò all’intera civiltà occidentale, anche se l’oriente conosceva già gli effetti della medicina naturale, fu quello di Paracelso, medico ed alchimista svizzero del xv secolo. Lui imbottigliò le piante magiche, trasformando pozioni magiche in medicine curative, istituendo una farmacopea legalmente riconosciuta. Il suo intento, nella sua opera di raccolta delle informazioni, era unito a quello del monoteismo, combattendo la fede pagana, ma assorbendone molte usanze. Lasciare che la natura che ha in se il dualismo, esca ogni tanto, con l’aiuto di erbe magiche, accentando anche quella parte che nascondiamo, come nei rituali dei sabba, dove ognuna parlava alle forze degli elementi, nutrendosi delle piante che la Madre fa crescere per curarci, per aiutarci a conoscere anche ciò che nascondiamo nello stato di veglia. Questi sono gli esempi delle piante vive di Paracelso, o Teofasto, esempio esoterico , dell’occultismo che lega questo monaco alle arti magiche e curative rivoluzionarie del suo tempo. ( 1493-1541).
Quale posto più magico di un giardino, e pronto alla mutazione nel passaggio delle stagioni, e radici che hanno poteri curativi, strappandole alla terra con fede nelle loro grandi capacità. La ricerca dei minerali, le loro energetiche vibrazionilegate alla roccia, alla fusione di elementi base della vita stessa. Ma, nei giardini di tutto il mondo, uomini e piante sono cresciuti insieme, attecchendo e nutrendosi l’uno dell’altro, con ceneri da spargere alle morti che seguiranno sempre le resurrezioni della pianta, nata e cresciuta sui corpi della nostra esile natura.  ”Eppure festeggiamo la nascita e non la morte, perché di una “riconosciamo” il percorso, dell’altra no.

” Dalla sua opera ” Il De Nymphis, Sylphis, Pygmaeis et Salamandris et coeteris spiritibus” :

È questa la prima fonte in cui incontriamo, nella storia letteraria occidentale, il nascosto popolo degli elementi. Vediamo cosa ce ne dice Paracelso:

” Mi propongo d’intrattenervi sulle quattro specie d’esseri di natura spirituale, cioè le Ninfe, i Pigmei, i Silfi e le Salamandre; a queste quattro specie, per la verità, bisognerebbe aggiungere i Giganti e parecchie altre. Questi esseri, benché abbiano apparenza umana, non discendono affatto da Adamo; hanno un’origine del tutto differente da quella degli uomini e da quella degli animali … Però si accoppiano con l’uomo, e da questa unione nascono individui di razza umana.”

Questo passo farebbe pensare ad una stirpe aliena, parallela a quella umana, dove, come la storia mitica dice che, i Nefilim e le donne si unirono, formando stirpe del serpente… perché Paracelso, l’abate avrebbe inserito tali notizie sulla nostra discendenza, quando sappiamo che la Chiesa vietava simili dicerie… Ancora è sconosciuto il piano di queste sue opere, anche se l’aspetto principale è quello medico, ma le sue grandi prospettive lo indirizzano su mondi astrali e legami tra cosmo e terra, energia e posizioni astrali dei pianeti. Uno scienziato che è stato anche accusato esso stesso d’essere un mago, ma che nella sua integrità di genio e grande conoscitore della scienza occulta, ha saputo proteggere le sue opere fino a farle divenire immortali, esempi di civiltà legata alla creazione di tutte le cose.

Nella visione paracelsiana vi sono due nature: una è quella umana, spessa, palpabile e sensibile, mortale, l’altra quella spirituale, impercettibile, eterna. Tra queste due vi è la natura intermedia, partecipe delle altre due, che, in un assottiglimento progressivo fino all’invisibile, sembra collegare i diversi piani della creazione divina.

Paracelso:

”Quest’ultima natura partecipa di quella dell’uomo e di quella dello spirito, senza diventare natura né di questo né di quella: infatti gli esseri che appartengono ad essa non potrebbero essere classificati con gli uomini, perché volano alla maniera degli spiriti; ma neppure potrebbero essere classificati con gli spiriti, perché evacuano, bevono, hanno carne ed ossa alla maniera degli uomini.”

Siamo di fronte ad un enigma sulla nostra provenienza, della creazione che accetta anche esseri non debitamente creati da Dio, ma che coesistono allo stesso tempo e con la stessa storia umana. Andremo ad indagare nel prossimo articolo su quali siano i popoli a noi invisibili, ma, che spalla a spalla camminano da millenni  con noi…

ViolaNerapoetry