Paracelso e il principio creatore della natura o forza vitale spiritualizzata.Parte seconda.

quattro_elementi

Pratiche alchimiste, la pietra filosofale, ovvero, la trasformazione dei ” metalli impuri” in oro. Paracelso l’alchimista del più elevato rango, riusciva a penetrare nello spirito attivo della natura, carpendone i doni e i segreti, riuscendo nell’impresa di scrutare  con grande sagacia i misteri della creazione, estraendo nuovi rimedi dalle sue ricchezze immense.Esplorò le sue forme, toccando l’anima delle cose, rendendole vive, miscelandole e trasformandole si dice, anche la materia… Tra scienza e metafisiche dimensioni, Paracelso ha la visione sul Cosmo, non soffermandosi su questo suolo. Penetrando nei budelli della terrà arrivò ad esplorare fin’anche il mare dello spazio e le sue orbite, in un’epoca in cui anche altre menti e occhi iniziarono a svelare le illusioni umane. ” Egli è il referente della filosofia ermetica, tanto ardua, tanto misteriosa che nessuno lo eguagliò.” Melchor Adam, biografo di Paracelso.
Abbandonò lo studio della pietra filosofale dopo aver realizzato lo studio sulla Crisopeya, l’arte di creare l’oro. La sua disinteressata passione lo allontanò dalla solita pratica alchimista dei suoi contemporanei, la cui sola finalità era quella di fabbricare oro per i potenti, i signori del tempo terreno, ancor oggi al potere con la loro insana dinastia.Ma, non disdegnò e approvò, le pratiche alchimiste, che a suo giudizio, potevano essere applicate alla medicina. Persuaso dall’idea che tutti i minerali sottoposti ad analisi e successivamente combinati con altre sostanze, purificati nel fuoco, avessero grandi poteri curativi per le affezioni mentali e fisiche. Paracelso: ” Tutta la sostanza dotata di vita organica, anche se, apparentemente inerte, contierne una gran varietà di potenza creativa.”
Un grande umanista, oltre che grande scienziato, astronomo, astrologo, e botanico eccelso…
Paracelso definì  i quattro pilastri sui quali doveva appoggiarsi l’arte del medico, in essi si rispecchia tutta la sua grandezza e tutti i suoi limiti:
Filosofia, che per l’epoca era tutto il sapere sull’uomo e sulla natura, dalla geografia fino all’anatomia
Astronomia, che nel ‘500 era essenzialmente astrologia
Alchimia, per lui la produzione il perfezionamento delle medicine soprattutto da sostanze chimiche
Virtù, l’onestà del medico, la sua integralità morale
I suoi libri, dopo le prime edizioni, si vendevano a peso d’oro, anche perché i libri potevano acquistarli soltanto le caste dominanti, per fortuna con la mente aperta all’evoluzione mentale e spirituale. Fu tradotto in tutte le lingue, , filosofo misterioso, cabalista, alchimista, un genio del suo tempo, giunto sino a noi con eccentrica e poliederica modernità. Tutte  le opere di Paracelso, di scienza occulta, astrologia, magia alchimia e di seguito, hanno alcune misteriose frasi e soltanto gli iniziati ne conoscono il vero significato, il loro valore intrinseco. Gli alchimisti scoprono i suoi segreti attraverso simboli e frasi allegoriche, che ai ” profani” possono sembrare dei semplici o difficili enigmi, lasciati dagli antichi alchimisti, e molte di esse sono ancora un mistero, per chi da esse ne trae le più grottesche interpretazioni.
L’abate Tritemio iniziò il giovane Paracelso alla comprensione  e terminologia di antichi testi indiani, oltre a quelli egiziani, molto in voga in quell’epoca. Ne conseguì un glossario, includendo la sapienza dell’anima e il principio del sapere, Adrop – Azane, che corrisponde ad una traduzione della pietra filosofale, Azoth il principio creatore della natura o forza vitale.  Paracelso disse: ” I metalli le pietre e tutte le varietà, posseggono in se la quinta essenza. Lo stesso vale per i corpi organici, e qualunque altro considerato in vita, per distinguere la cosa animale da quella vegetale, esse contengono tutte essenze di corpi che han già vissuto. ” Sostenendo una teoria tenuta in considerazione dai moderni occultisti.
Secondo l’antica filosofia ermetica, l’uomo non sarebbe che un microcosmo, un universo in miniatura, costituito dagli stessi quattro elementi fondamentali di cui è costituito l’Universo: aria, acqua, terra, e fuoco, mentre gli Elementari, esseri semi-intelligenti, sarebbero costituiti di uno solo degli elementi fondamentali, che perciò li caratterizzerebbe.
Come l’astrologia distingue i segni di fuoco, aria, terra e acqua… così ritroviamo questa distinzione nella teoria del popolo elementare e cioè, esseri astrali legati ai tradizionali quattro elementi, così diceva Paracelso, occuperebbero un livello intermedio, una dimensione immateriale ed invisibile, tra realtà materiale ed evanescenza spirituale che non a tutti è dato penetrare… Sarebbe troppo comodo che a tutti venisse dato questo dono, la magia del cosmo è cosa spirituale, anche la cattiveria è nella sua natura e guai ad incontrare un essere che abbia la possibilità di penetrare nei suoi misteri. Parliamo del piccolo popolo degli elementi,  occuperebbero un livello intermedio, una dimensione immateriale ed invisibile, il mondo delle salamandre, degli gnomi, delle ondine e dei silfidi, proveniente, in varie forme, dalla cultura e dal folklore dei popoli centroeuropei, se ne parlerà per la prima volta nella letteratura magica con l’opera di Paracelso ” De Nymphis, Sylphis, Pygmaeis et Salamandris et coeteris spiritibus.” Nel primo capitolo  si precisa che queste creature, pur essendo molto simili all’uomo per caratteristiche fisiche e intelligenza, non avrebbero l’anima, che distingue l’uomo dagli animali.
Paracelso: “Per essere uomini non manca loro che l’anima. E poiché gli manca l’anima, non pensano né a servire Dio né a seguire i suoi comandamenti. Così, come tra le creature terrestri l’uomo è quello che s’avvicina più a Dio, tra gli animali sono i nostri esseri quelli che s’avvicinano più all’uomo”. Dunque gli Elementari , non possono essere definiti né buoni né cattivi, perché non avrebbero coscienza della differenza tra il bene o il male. Tuttavia alcuni Elementari sortirebbero effetti positivi sull’uomo, altri negativi, ma sembrerebbe sia praticamente impossibile evitare il contatto con queste entità che pullulano nell’atmosfera, pronte a rispondere al richiamo dei moti psichici riflessi nell’aura umana.”
Dalla Cabalà possiamo trarre molte informazioni che confermano la testimonianza di Paracelso. La maggior parte degli insegnamenti che possediamo rispetto agli Elementari sono derivati dalla Cabalà. Li troviamo citati per nome, quelli della sfera della Shekhinàh così come quelli che presiedono ai quattro elementi. In Yalqùt Chadàsh si legge: “Non c’è una cosa al mondo, non la minima erba, a cui non sia preposto uno spirito”. Ma, cos’è la Cabalà…
La Cabalà costituisce la scienza ancestrale ebraica che ci illumina sulle realtà del nostro universo.La Bibbia si presenta come un corpo e un’anima. La Torah (primi cinque libri della Bibbia) è il corpo e la Cabalà ne è l’anima. In effetti, circa 3.300 anni fa, Mosè ricevette sul Monte Sinai non solo la Torah, ma anche la Cabalà.La Torah è composta da un insieme codificato: la Cabalà è in grado di decifrarlo e di rivelarne i misteri. La Torah ci espone i documenti della vita, la Cabalà ci mostra la strada da seguire
Detto questo, la nostra indagine inizia, sulle varie forme della natura cosmica, sulle influenze che questi esseri hanno su di noi, anche se non ne percepiamo la presenza, possiamo attirarli con la nostra aura energetica, la nostra empatia che si espande nell’aria, nel fuoco, nella terra, nell’acqua da cui nasciamo…Ognuno destinato a specifiche regioni vibratorie del proprio livello. Come nell’universo astrale popolato da fate, gnomi, semidei e spiriti ecc.., a seconda della loro forza vitale e condotta spirituale. Poiché, ogni oggetto esiste, ogni essere prende vita dalla volontà divina e,a volte, da esseri astrali delle forze elementari che possiedono la capacità di modificare o accrescere la bellezza dell’universo a propria discrezione, inclusi gli Dei? A parte questo, diversamente dal corpo fisico, che ” sente” con i cinque sensi, nello spazio tridimensionale, gli elementari si possono vedere soltanto con il sesto senso, in grado di percepire ogni cosa : l’intuizione…

Continua…

ViolaNerapoetry

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Immacolata_Chessa