Osiride e madre di Horus … Iside ‘’ la donna gravida ‘’ come Maria Maddalena o la Madre di Gesù o Mitra.


 

Gesù o il dio Sole? La storia di Gesù coincide con gli antichi miti e questa estrema somiglianza ha dato adito a dibattiti ancora accesi almeno da duecento anni, tra cristiani e profani. Il cristianesimo sostiene che Gesù, il dio stesso, la Trinità discese nella storia dell’umanità, da una madre vergine e una procreazione e resurrezione miracolosa, attribuendogli così il segno della divinità. Il mito sembrerebbe diverso per ogni cultura, nelle civiltà mediterranee orientali del primo secolo d.C. erano prodigi de numi pagani agrari e solari. In sintesi, consiste nel dramma di un giovine che muore nel pieno della vita, per rigenerare la natura col suo sangue, rinato e resuscitato con il grano nuovo della primavera e divenire ‘’ Il Signore dei vivi e dei morti ‘’Il Salvatore dell’umanità.. In Egitto era Osiride, Persia è Mitra, Asia minore Attis, in Grecia Dioniso. Da ricerche documentate nel tempo, trattasi di mito universale. Troviamo miti dell’antico nell’America degli indiani, tra i Celti, dove il dio sacrificava volontariamente se stesso. Come Gesù, ‘’ l’agnello scannato sin dalla fondazione del mondo ‘’. La mitologia comparata ha evidenziato che siano stati unificati i tre culti monoteisti, stabilitisi a Roma, dedicati al Cristo, Mitra e Sol Invictus. La Maddalena, come Iside, cerca Gesù morto, il dio, Iside resuscita Osiride. La prima sacra famiglia fu egizia, Osiride- Iside- Horus ( La Luce, Il Sole), anche Horus fu concepito senza ricorrere alla sessualità. Il primo dio supremo Uno e Trino, la prima eucarestia, la comunione osiridea  fatta con il pane e vino. E persino la prima comunione ‘’ Nel corpo del dio’’… Osiride fu il primo a fondersi col dio padre ( RA ) il primo salvatore degli uomini. Sant’Agostino, il dottore della chiesa, sosteneva che questi miti fossero prefigurazioni profetiche, ispirate da dio per rivelare l’avvento di Cristo, della  legittimità divina della sua missione, imprimendo così, la sua immagine nello spirito, nel profondo collettivo umano. E quando ,iniziò a divenire la vera religione, essa già esisteva… nelle trance mistiche, nei sogni e nei miti, preparandoci al suo avvento. Teorie riportate dal teologo gesuita Jacques Dupuis, nel suo libro  ‘’ Verso una teologia del pluralismo religioso ‘’ castigato dal silenzio della Congregazione per la dottrina della fede, ai tempi diretta dal cardinale Ratzinger. Da parte mia, vedo un Maestro di saggezza, un profeta, un Messia a cui vennero attribuiti elementi leggendari di altri divinità. L’evoluzione culturale ha fatto si che, l’universalità del mito, si deve al fatto che  tratta di un archetipo, impresso nell’inconscio collettivo, Jung. 

Nascita da una vergine Secondo una leggenda iranica Mitra sarebbe nato da una dea vergine. In alcune culture il calendario cominciava originariamente nella  costellazione della vergine pertanto il Sole sarebbe “nato da una Vergine”.

Secondo altri invece Mitra nacque da una roccia, presumibilmente lasciando una grotta dietro di sé. La roccia non può certamente essere definita “una vergine”, e inoltre Mitra nacque già adulto [MS.173]. Dunque pertanto non può considerarsi valida l’analogia tra la figura di Maria Vergine e quella della roccia, ma può considerarsi valida se confrontata col rito iraniano. Va sempre ricordato che il Mazdeismo così come le altre religioni che successivamente si ispireranno alla bibbia, nasce in Medio Oriente e qui se ne può interpretare la forma originale. Successivamente, passando dal Medio Oriente ad altre regioni, queste ne modificano il contenuto originale adattandolo alle proprie necessità o consuetudini. Si consideri poi che la nascita di Mitra avrebbe avuto luogo quando gli uomini non erano ancora stati creati.

Ora compariamo ‘’ le coincidenze’’ Gesù- Osiride- Dioniso-

Salvatore degli uomini, dio fatto uomo e fuso al Padre.- Nati da una madre vergine in una grotta o simile, il 25 dicembre o 6 gennaio, festività dei culti solari- L’arrivo di una cometa che ne annunciava la nascita, indicandone il luogo, con la visita di maghi omaggiandolo con oro, incenso e mirra- Battezzati con un rito, comune a tutti i culti iniziatici del mistero – Il prodigio dell’acqua trasformata in vino – Realizzarono prodigi miracolosi per la cura dei malati, calmarono le acque per consentire una pesca miracolosa. Condannati ‘’ per eresia’’ per una condotta licenziosa. Tutti hanno avuto dodici seguaci nel simbolismo dei segni zodiacali qui si dice che no siano stati dodici, ma tanto sono storielle… La lista è lunghissima, sino ad arrivare ad essere assassinati o essere sacrificati ed essere avvolti in un telo, poi risorti dopo tre giorni, trovando il sepolcro vuoto dopo la sua morte. L’attesa del suo ritorno per redimere e giudicare l’umanità alla fine dei tempi, e fondare l’Età dell’Oro, La luce, Il Sole… Nel 300 a.C. veniva festeggiato il dio Sole babilonese ( Shamash) il 25 dicembre. Il dio solare UTU sumerico, era il dio Sole della giustizia e della predizione. Passato , presente e futuro, in quanto posizionato in alto e quindi può vedere tutto. In Babilonia troviamo le tracce di Tammuz, figlio di Ishtar, considerato l’incarnazione del sole. Come Iside, Ishtar era rappresentata con il figlio tra le braccia. Il bambino aveva attorno alla testa un’aureola di dodici stelle, anche Tammuz morì, per risorgere tre giorni dopo. Bacab, il dio sole dello Yucatan, messo al mondo dalla vergine Chiribias. Il dio Sole Inca Wiracocha, festeggiato nel solstizio d’inverno, Inti Raymi, il 24 giugno, perché nell’emisfero del sud le stagioni sono rovesciate, infatti il solstizio d’inverno cade in giugno. ( Le radici pagane del Natale- Elena Savino). Sono tutte impersonificazioni con il  dio Sole, La nascita, la morte, la resurrezione, scaturiscono da una prospettiva geocentrica, ossia, tra il 21\22 dicembre, il sole cala il suo zenit, si abbassa, per poi risalire. E così, i nostri antenati credettero che il sole ‘’ morisse’’ per poi resuscitare il 25 dicembre. Infine, in origine il calendario iniziava sotto la costellazione della Vergine, che partoriva il sole.

Il sole è appeso ad una croce, simboleggiando il passaggio negli equinozi, e nell’equinozio primaverile risorge, Pasqua, la resurrezione dell’eterna vita. Allora cosa aspettiamo, usciamo all’alba e al tramonto e nutriamoci del dio, che ha fatto si che noi potessimo emanciparci per essere finalmente degni della nostra stirpe divina.

Fine? …

ViolaNerapoetry