Noi siamo quello che mangiamo. Siamo l’effetto domino e l’effetto placebo di ciò che ingeriamo, perché accumuliamo energia espandendola.

 

Non solo, l’antica cultura legata alla conoscenza delle erbe medicinali è ormai dissipata nell’oscuro della dimenticanza. Nessuno sembra sostenere quelle tribù dell’Amazzonia che intrinsecamente conoscono meglio di noi il concetto di Olismo, sempre nel rispetto dell’ecosistema e della salute della popolazione. Un concetto questo, che nel campo del benessere, possiamo ritrovare ad esempio nella medicina alternativa naturale. Case farmaceutiche hanno assoldato e inviato nel passato, e forse anche in questo presente, molti ricercatori per carpire i segreti degli sciamani. Abbiamo già parlato di come essi vengano però trucidati in modo orribile, e cosa ancora più scandalosa, tutto questo viene fatto sotto gli occhi della “legge” .

Il vivere e mangiare sano non è solo una teoria moderna avviatasi da poco nelle nostre abitudini, è la realtà dei suoi effetti benefici tramandati da migliaia di anni, e da noi dimenticati. Esistono luoghi dove ancora tutto questo sapere viene ricordato e svelato nelle cerimonie come un culto divino lasciatoci da Madre Terra. Persone che vivono ancora con poco donando molto, con le loro cure e risorse a base di medicine prodotte dalle foreste che circondano la vita nell’ecosistema.

Il rispetto, questo concetto a noi oramai sconosciuto, è la base di ogni forma di vita e di progresso umano. Tagliare una pianta equivale a togliere una bolla di ossigeno a qualunque abitante della terra. I popoli antichi questo già lo sapevano. Tagliare un essere della foresta era per loro un atto di sacrificio, che Madre Terra concedeva a loro beneficio. Oggi, basterebbe poco per fare le cose se non altro in modo giusto. Dalle foreste possiamo ricavare legno e piante (il 10% di esse cresce in Amazzonia) e trarne vantaggi impiegando mano d’opera del posto. Avviando una rete di servizi per visitare le foreste con l’assistenza di guide locali e sopportando un turismo eco solidale. Una presa di coscienza da parte di tutti, mentre magari si visitano posti incantevoli serbando le esperienze vissute come un prezioso regalo.

Il paradigma olistico conferma che tutti i componenti della materia sono correlati tra di loro. Non puoi toccare qualcosa senza toccare altro. Il soggetto importante è l’individuo, correlato attraverso la forza cinetica e “potenziale”. L’olistica si fonda sulla fluttuazione di ogni componente dando luogo alla fluttuazione di altri soggetti non identici all’altro: la correlazione determinata della materia vivente. Non è un omologazione ma il rispetto dell’individuo.

Ecco che, per fare un esempio, oltre alle scuole ordinarie dovremmo tutti avere la possibilità di prendere lezioni di cucina bioenergetica. Vanno prese in considerazione i livelli energeticinutrienti e biologici dell’olismo: il cibo è una fonte di energia pura. In ogni caso, l’ingrediente principale è l’amore, la serenità spirituale, la concentrazione e l’abbandono dei pensieri negativi. Ogni alimento ha un flusso energetico diverso dall’altro: l’aroma, il colore, l’ambiente dal quale proviene, la cottura, i condimenti che noi gli diamo. Saremo noi a decidere quale livello benefico possiamo trarre da un alimentazione sana e corretta, imparando che ogni alimento esercita un effetto diverso e personalizzato alle esigenze di ognuno.. La cottura aiuta a togliere acqua a l’alimento contraendo la sua massa. L’energia è data dalla cottura a vapore. Di fatto, la cottura a temperature altissime come le fritture avvelenano il cibo, contraendolo, aggiungendo contrazioni al nostro corpo. Bisognerebbe invece dilatare la cottura senza stressare il cibo con bolliture eccessive: fiamma vivace in poco tempo serbano al cibo un’energia espansiva.

Grazie alla naturopatia, la Fitoetica (l’uso delle piante officinali e loro fito-preparazione), ad oggi, le erboristerie sono sempre più frequentate da chi non vuole più la schiavitù delle medicine a base chimica.

Cresce anche il cibo vegan, un piatto a base vegetariano preso ad esempio da chi vuole esimersi dall’avvelenamento della carne. Sterminate zone vengono infatti deforestate per gli allevamenti da bestiame, una dieta vegan non permetterebbe questo massacro. E poi, una dieta a base vegetale non toglie nulla alle prestazioni fisiche, contrariamente a quanto si creda, sportivi che si alimentano in questo modo fin dalla nascita non hanno nessuna difficoltà a vincere gare con gli onnivori. Gli onnivori hanno carenze alimentari con sovrappeso e malattie cardiache per grassi saturi e sale messo dappertutto. Tra le tante buone abitudini i Vegani consigliando di mangiare frutta almeno 5 volte al giorno. Quanto si risparmierebbe in spese e cure mediche? Ipertensione, diabete, ecc… opprimono fin dall’infanzia gli occidentali, lontani dall’autogestire la propria salute. Un esempio da seguire nel futuro sarà il veganismo.

Allora, cos’è la consapevolezza? È il raggiungimento della soglia di attenzione? È la presa di coscienza di come noi possiamo decidere come vivere e curarsi? Sarà per questo che nascono sempre più eco-villaggi dove piantare e mangiare i frutti della natura. L’essere umano procede a passi ora frettolosi per la salvaguardia della propria salute legata strettamente a quelle della Terra.

ViolaNerapoetry