Lullaby- Resurrezione o rinascita dei non morti..


La differenza ,non so quale sia, ma tornano

e annusano il nostro calore e fiammella del sentiero

conduce oltre i confini del vero..
I quesiti sull’esistenza della non morte,sono all’origine delle radicate credenze nell’ultraterreno, unita al timore dell’ignoto,  aumentando il desiderio
di credere per essere protetti dai malefici del destino avverso,
da spiriti spauriti, che non trovano il tunnel di luce.
I morti tornerebbero svegliati dalla fame, cannibali del mito, 
del ritorno dell’occulto,vagando nella stasi malinconica.
La sete di sangue profumato, dalla vita che risorge nella carne,
si rigirano nei talami senza amore.

Inutili ai vivi, avidi e freddi, attirati dal nostro calore, nutrendosi della nostra essenza vitale, rivivendo in un’altra dimensione, in un epica sorte.
Gli spiriti vaganti tormentano la mente, visioni di paure mai sopite,
nel ricordo, che fu della vita, scorrono rifrangendosi in forma tridimensionale.
Rumori dall’orario d’abituale rito al risveglio,
nella compostezza di una vita immaginata,
anche i non morti sono alla ricerca dell’illusione.

Cercando le sensazioni che son divenute mute, assaporando dalle nostre labbra quel che hanno perso.
L’anima trasmigra e la coscienza resta
I non viventi si distinguono dai vivi, una sottile ma fondamentale differenza
è l’anima, che risiede negli esseri animati dalla linfa vitale,
che scorre con l’amore, producendo energia cosmica e positiva.
L’unica energia che produce un morto è l’autocombustione ,
poi compressa in un cubetto di carbone. 

L’anima, essere individuale, potrebbe avere un suo destino?
Immaginiamo un paradiso e anime eteree vivere
in armonica contemplazione del divino,ma se non fosse così?
Immaginiamo l’energia cosmica che ci attrae,
l’anima vive nell’indipendenza dell’imprescindibile, nel mistero dell’eterno.

Il destino dell’anima è l’eterno, nella sua rivelazione, chiama a se per donare altre esistenze. Immortale tocco vitale, sensibile al razionale, perla dell’intelletto armonioso.Si scinde la coscienza dall’anima, all’arrivo di sorella compassionevole, l’anima lotta per uscire dal guscio vuoto, congiungendosi di nuovo, solo dopo aver scalato alture della purezza.
Immateriale della mente insondabile, impalpabile intellettuale, si muove animandosi e rivelandosi in vitale esistenza, nella ruota dell’eterno coglie l’istante di passaggio,

di una eterea cicogna. Visitano l’aria spandendosi come semi

dispersi dal vento, fiorendo su terre incolte

nelle sere stellate li vedi in compagnia delle stelle

ed a ognuna di loro potremmo dare un nome.

Immacolata Chessa