LA STRAGE DEGLI INNOCENTI ANTENATI

Strage-antenati

Sembrano tornare i tempi della caccia alle streghe, di quei roghi che inceneriscono la verità. Si uccide e soffoca la giustizia con l’acre fumo della cupidigia e della cattiveria pura, nascosta sotto bianchi cappucci, assoldati da chi ha le mani piene di denari d’oro. Sembra un romanzo scritto cento anni fa, ma questa è la triste realtà degli ultimi popoli indigeni dell’Amazzonia. Circondati da facenderos dei legnami della più crudele e interminabile telenovelas mai scritta, nemmeno la fantasia del migliore scrittore potrebbe immaginare una storia più sanguinosa, dove il malvagio ha la mano libera sui diritti umani,protetto dalle leggi dell’uomo civilizzato. Esiste infatti una “setta” che sta sterminando i capi indigeni delle tribù che ci hanno trasmesso, senza peraltro chiederci nulla in cambio, i famosi tesori celati nella vastità delle foreste Amazzoniche.

Sappiamo che per respirare ossigeno dobbiamo essere provvisti di unpolmone, ebbene, nel caso della Terra il polmone è l’Amazzonia. Tuttavia esso si sta riducendo di giorno in giorno. Industriali senza coscienza tagliano indiscriminatamente migliaia di ettari di foresta all’anno, riducendo a landa desolata l’ultimo Paradiso che ci appartiene e mantenuto tale fino a pochi anni fa da quel popolo che lo occupa dall’alba della creazione. Gli sciamani, capi spirituali indigeni e non solo, sono le prime vittime eroiche di una strage silenziosa e senza pari. Un massacro battuto a colpi di macete ed armi automatiche contro un popolo indifeso, che vive ancora di ciò che la natura offre, e che ha l’unica colpa di esistere.

Nessuno si chiede quale merito essi possano avere per il bene dell’umanità? I membri della comunità Shaui erano in procinto di avviare addirittura un’Associazione atta a divulgare le loroconoscenze sulle proprietà curative di piante medicinali, che crescono solo con un dato clima e solo in una data posizione geografica. In sostanza, avremo potuto avere la possibilità di curarci naturalmente, con quello che madre natura ha creato per tutti noi, senza le case farmaceutiche a far da padroni a spese della nostra salute.

Oltre a questo c’è il problema degli allevatori e agricoltori che vogliono impossessarsi dei territori ancora liberi. E lo hanno fatto,uccidendo 14 sciamani sotto gli occhi delle loro famiglie nel corso degli ultimi anni.

Intanto siamo talmente ciechi da non vedere come il riscaldamento globale stia uccidendo l’ecosistema. Non è solo un problema dei popoli amazzonici e delle altre nazioni vicine. Questa è la tragedia della specie umana e animale, del verde che sta sparendo dalla terra. Come non udire la voce dell’innocenza? Dove c’eraequilibrio tra l’uomo e la terra ora c’è solo orrore e disperazione.

Esiste anche il miracolo avvenuto dopo un’imboscata allo sciamanoInuma Bautista della comunità Paradiso: preso a colpi di macete, Bautista è sopravvissuto perdendo un braccio e lacerato da profondecicatrici. Lui sarà la voce che accuserà e chiederà giustizia controAugusto Torres, fratello del Sindaco di Balsa. Un killer assoldato per sterminare “le streghe”, perché così sono soprannominati gli sciamani da questi delinquenti, i quali considerano questi capi tribù degli invasati posseduti dal demonio. Gli assassini fanno parte di una setta protestante semisconosciuta che gestisce le razzie e gli omicidi! Ma scherziamo? Se la faccenda non fosse tragica, ci sarebbe da ridere. Vi rendete conto in quali mani è dato il controllo del territorio.

Abbiamo addirittura la confessione di uno dei killer, un certoSalomone Napo, apparso in un video dove confessa le sue malefatte e il mandante. Naturalmente il sindaco Torres e il fratello negano tutto dando la colpa ad una lotta interna tra famiglie indigene.

In sostanza, le foreste intatte sono ancora esistenti, circa 13milioni di km quadrati. Abbiamo ancora l’occasione e la speranza di salvare ciò che di prezioso ci rimane. Contemporaneamente però, le industrie del legno, le piantagioni, ecc… provocano un eccessivo sfruttamento della terra rendendola arida dopo un paio di anni. Le strade per rendere agevoli i trasporti delle merci distruggono giornalmentechilometri di alberi millenari, dove si distrugge anche per creare miniere -il territorio è infatti ricco di minerali. Poi le dighe continuano ad allagare territori vastissimi, togliendo la possibilità di sopravvivenza ad uomini, animali e cose. Questo accade anche in Birmania e Brasile. In Amazzonia sono in costruzione almeno 18 fonderie di ghisa, che avveleneranno i fiumi. Trivellazioni petroliferedevastano l’isola di Mandaro (Filippine), Ecuador, Costa Rica.. E non ultima per importanza la foresta di Mangrovie del Niger… Siamo impazziti? Leggendo i nomi di queste località non vi viene in mente un vita pacifica e integrata con la natura? Dove magari un giorno potremmo anche vivere come si fosse in un’altra “dimensione paradisiaca”? Non esisterà più nulla se non la smettiamo di vivere nell’illusione e in funzione del fatto che ci sarà sempre qualcun’altro ad occuparsene. Perderemo anche quel pezzo di verde incontaminato.

Per fortuna, “qualcuno” intanto sta iniziando davvero a suggerirci bene nell’acquistare ad esempio solo ”Prodotti garantiti da origine responsabileverso l’ambiente e le comunità delle foreste. Ad esempio la certificazione ”Forest Stewardship Cunil” (marchio FSC) sarà una garanzia che il legno acquistato o la carta provengano da tagli fatti nel rispetto dell’ecosistema e degli esseri che vivono in quelle zone. È ora di cominciare a ‘consumare’ con il diritto di pretendere prodotti garantiti e certificati, possiamo farlo!

Lo sciamano leader Guarani Nìsio, ucciso da uomini mascherati e armati fino ai denti, sotto gli occhi terrorizzati della sua famiglia e comunità, ha lasciato detto: «Non lasciate questo posto. Prendetevi cura di questa terra con coraggio. Questa è la nostra terra. Nessuno vi porterà via da qui. Abbiate cura delle mie nipotine e di tutti i bambini. Lascio questa terra nelle vostre mani». Mentre leggevo questo testamento, ho avuto i brividi e la commozione mi ha rigato il viso. Non ho letto nessuna frase che inneggiasse alla vendetta: è un lascito di pace e speranza, per continuare la lotta, nella convinzione che se interpretiamo la volontà divina, essa ci verrà incontro.

Grazie popolo e sciamani dell’Amazzonia, per questa lezione di vita che ci avete donato.
Non può finire così: l’omicidio di Nìsio somiglia a quello di Marcos Veron, altro leader trucidato nel 2003 dai maledetti settari assoldati da un allevatore.

Il regista Marco Bechisha ha realizzato un film documento “La terra degli uomini rossi” (Birdwatchers). Magari a Natale regaliamoci una riflessione sull’attuale orrore che altri stanno vivendo, combattiamo anche noi per la loro salvezza e la nostra. Riflettiamo sulle colpe che abbiamo nel perpetuare il consumismo degenerante.

ViolaNerapoetry