Patto stretto
dell’Innominato
Non ho nulla da perdere
sono vecchio e stanco
Prego e danzo
sotto la luna
di nere nuvole d’auspicio
Giro, rivolto
alle quattro volte del cielo
Innalzando il tuo credo
Un cerchio magico
per me
Fuoco concentrico
avvolge le mie carni
Eccolo,egli appare
Senza nome non e’
E’ vecchio come me
Mi saluta con un cenno
nei suoi occhi ciechi
intravvedo la luce
che l’anima brucia
Cosa ho fatto?
Spegniti luna,nascondi
la mia fuga,la mia paura
Le mie gambe spinte da bestiale energia
volano su per la via
e sull’uscio ho un sussulto
Sotto la fiacca fiamma del mio lume
il terrore del mio viso
”Sono qui per te”
La pergamena si é aperta
sul contratto ho messo gli occhi
che la vista han ripreso
Vade retro Satana!
No,d’aiuto bisogno non ho
Mentre lui beffardo e benevolo
sorride alla mia disperazione
Amico,il tuo prezzo è troppo caro
Sono vecchio e stanco
devo riposare
L’offerta della prova
mi confonde. Mi attira
nulla più ho da perdere
sarò‘ il capo e lui..servitore
Nel mio sangue intingi la piuma
si rispecchia il mio pugno
sulla clessidra che già’ conta
Granello su granello
le lettere del mio nome
Sulle dolci carni che m’attendono
ramingo mi stordirò’
seguendole fino all’Inferno.
ViolaNerapoetry
10 dicembre 2010 alle ore 1.14
Se non mi sbaglio questa persona stanca e anziana invoca il diavolo e fa un patto con lui .. un patto di sangue. Poi riflettendo con massima attenzione rispecchia molto la realtà non solo di oggi..dove ritroviamo la maggior parte delle persone stanche malate nel fisico e nell’anima sono incatenate dai desideri, illusioni , violenza, egoismo, sete di potere e danaro. Si arriverà dove venderanno persino anima.
Poi leggendo inizialmente mi son detto.. ma questo mi ricorda in alcuni passaggi e azioni ..Lo stregone grigio, Mithrandir, il domatore di Ombromanto..in altre parole, Gandalf ( film Signore degli Anelli) ma poi rileggendo ancora perdendo il senso dei conti.. con maggior precisione e curiosità il mio intelletto ha associato quello che hai scritto cioè questa azione d’invocazione con la realtà di oggi.
I moderni vecchi non raggiungono con l’età la saggezza, in questo pensiero ho messo in evidenza l’invidia di chi non ha più potere sul suo corpo, arrivando a vendersi l’anima per ottenere la giovinezza. Ma è una riflessione sulla gioventù d’oggi, abbagliata dal materialismo e cosa ne sarà di loro, quando saranno vecchi?
Quello che so con tutta certezza è che i giovani oggi abbagliati dal materialismo non pensano a migliorare o valorizzare quello che hanno realmente nelle loro mani soprattutto tirare fuori il potenziale nascosto con le loro esperienze e mettere in pratica tutti i giorni loro idee per contrastare gli ostacoli della vita. Quello che vedo e ho anche avuto il modo di parlare con qualcuno è che una parte di loro si sentono persi, svogliati, demoralizzati e questo perchè non conoscono la parola fatica sulla propria pelle. Quindi per i giovani mentalmente credono che sia facile e sicuro fare lo stesso mestiere di un genitore senza sforzarsi andare oltre per avere un futuro sicuro o ancor più sicuro cambiar paese..(non è così semplice stare all’estero da solo o in gruppo) La società non insegna ai giovani e a qualsiasi altra persona di ogni età quei concetti importanti come la fatica sulla propria pelle , la perseveranza, responsabilità la disciplina..e mettere in pratica le idee rispetto.. saper sporcarsi tutti i giorni le mani o le scarpe di fango. I genitori devono insegnare tutti i giorni questi concetti e far in modo che i propri figli trovino la loro strada e coltivano senza esitazione le loro idee, capacità e fare tutte esperienze posibbili..Solo così hanno maggior sicurezza e coscienza di se quando saranno vecchi.
Alla base è una questione di mentalità, di pratica e insegnamento..che si trascura moltissimo e che tutti i genitori, professori, parenti, la società stessa devono far capire ai giovani che nelle loro mani c’è quella possibilità di costruire il futuro (SOLO SE VOGLIONO) ma non devono aspettare che siano gli altri a fare il passo la responsabilità è di tutti compreso i giovani.
Secondo me oggi come ieri la persona è sotto scacco di un ricatto che è poi quello del “benessere”; della “riuscita” rispetto un altro che sembra esserci riuscito; del “prestigio”; del furbismo che consente di stare meglio degli altri; ecc.
Una persona è da sempre sotto questo scacco. Ma oggi sembra evidenziarsi di più in quanto ci sono possibilità tecnologiche che permetterebbero di non avere questo ricatto se soltanto fossimo una società civile invece che disumana. il giovane in particolare è più sensibile a cogliere questa grande spaccatura fra ciò che potrebbe essere e ciò che invece è. Resta isolato se si ribella ed è troppo giovane per farcela. per cui si ritrova a cedere per forza e non riesce a pensare ad un futuro così distante, sia per fisiologia dell’età che per paura di questo futuro.
Come e sempre il sistema disumano costruisce trappole e soprattutto NON CI SONO ADULTI, per cui il giovane si ritrova ad essere vecchio a 30 anni.