Del labirinto dell’Arcano, possiamo solo seguirne le tracce, e come il cane annusa l’aria, cerchiamo nel Mistero l’illuminazione. La matematica va a braccetto con l’occulto, è la spinta materiale alla visione, non robetta da poveri che battono il petto, e inginocchiati alla speranza non danno fede alla magia… Comprendi
al meglio le mie parole, non ch’io l’abbia a male col popolo sofferente,
che tra ceri e marmi non sa riconoscere il divino pensiero, che agisce sull’azioni,
e generoso si affida all’intelletto per correre dallo Spirito, che svelto
affianca il passo all’avventura. Ero perso sulle fiamme del rogo,
e quanto erano feroci quelle lingue irsute che arrostivano il corpo mio,
e quanto lo son state quelle, che han spento l’ardore mio…
Ora, nemmeno un ferro rovente potrà scaldare questa gelida pietra.
E col gesto di battere un pugno sul cuore, innalzò lo sguardo al cielo.
E quel volto dolorante, che mal perdonava la sua debolezza, si volse a rimirar
i tizzoni del suo fuoco, pronto per sciogliere oro e metalli,
per coprire le sofferenze con l’argento vivo.
Quando si è preda dei sensi e di una donna ,che ha la malattia dell’ isteria e la magia nelle mani, solo iddio sa cosa ti aspetta, e che dopo aver giaciuto con te, dorme il sonno della strega, fingendosi morta per sette giorni,
per non svelare l’inganno che m’aveva teso.
Ma, come può l’essere umano fingersi morto? Nessuno può sopravvivere sotto terra, senza aria a far battere il cuore…
Così terminai ….
Tu, esclamò, e mi fissò con l’ira del ferito, si mossero le sopracciglia lunghe e smisurate, illuminate dalla rossa luce, sembrava il diavolo in persona…
Poi placò il suo ribollir di sangue, comprendevo il suo dolore…
La strega, non sperimentò nulla di innaturale, e nemmeno poteva scorgere la luce che agita l’anime pronte alla trasmigrazione … La malattia si chiama catalessia,
e la megera figlia del diavolo sa come tornar, e come risorta torna tosto alla vita normale. Indifferente… lo è, non solo per la sua crudeltà, che sconcertava nell’idioma straniero
che la sua biforcuta lingua parlava, e la miscela dei sessi non ha avuto alcun valore medico, non si guarisce dall’insana xenoglossia, e mentre stava nel sonno
volava con la scopa dal suo padrone re dell’illusione,
che m’ha legato l’anima alla sua coda. Citando un teologo Vescovo vissuto almeno mill’anni prima disse: ” Il fascino, una qualità perniciosa indotta per arte di demoni, in virtù di un patto tacito o espresso coi demoni… ”
Lei, disse con la voce tonante, la maliarda, inganna con l’occhio velato e la lacrima che le asciugai con gentile carezza, credendo caduta per amore, ha contaminato il sangue mio, il respiro suo delle narici e la gola sono spirali velenose d’un serpente. Donna, anche con lo sguardo benevolo getta addosso la malinconia della Luna piena. Ella sconquassa l’interiore, e mai più tutto torna come prima… Afflitto e stanco d’aver messo alla berlina i fatti suoi e per aver scavato penosamente nella parte del suo intimo,mi indicò la porta. Senza proferir parola aprì l’uscio e gettò altro sale … Il buio era fitto e cercai di dimenticare tutte le storie macabre appena ascoltate, mi avviavo sulla strada deserta e sembrava che le case fossero divenute più vecchie, non c’era nemmeno la Luna…
ViolaNerapoetry
I_C
Bella e sorprendentemente vivace, ricca di risvolti inconsci secondo me stimolanti.. 🙂
Simonetta ^^