Come divenir, popolo di santi.. ( Lampedusa)

 

I secoli passano sulla memoria corta dei popoli,
sulle esistenze andate in cenere.

Uomini che son stati, han donato
il meglio dell’umana solerzia, sollecita coscienza
immersa nel mare della misericordia, dell’accoglienza
dell’altrui malasorte. E forse ancora si fan carico, immemori
penitenti, sostituendosi all’universale sacramento dell’umiltà.
Abbassando lo sguardo sulla terra, di fronte alla superbia
offrono una mano tesa. Questi poveri, immagine repulsa
ed incubo del ricco, esempio da non copiare, come monito
alla sua viziata prole. E col tono del giusto istitutore,
calando di poco l’elettrico finestrino, sentenzia:
” Non siate mai impudenti, sappiate spendere bene e al meglio, il vostro capitale”
Un raro oggetto prezioso da museo è l’uomo che per la sua bontà
vien ritenuto santo in terra, oggigiorno gesti e parole di pace popolare
le troviamo sminuzzate, in tante fratellanze e movimenti all’avanguardia
e gente ordinaria diviene straordinaria, avendo cara la sorte di tutti quanti.
Saranno la spola dei santi, e camminando sulle acque, raccoglieranno
la cattiveria dell’umanità, approdata nella nebbia e confusa tra i granelli di sabbia.