Nell’insonnia d’amore scrivo per ammazzare il tempo.

 

 

Si sono spenti i (tuoi) lumi e chiuse le imposte
nella quiete del mio letto

l’avanzare del silenzio aspetto
Tace fin’anche il sibilo del vento, fuggito
sopra un canto solitario a cullare sogni stanchi
Beato sarai, amante
di questo mio lontano istante
Tu riposi, mentre vaga accecato nell’affanno
il mio perduto sonno,trattieni in caldo abbraccio
il suo corpo accarezzandolo. Giaccio
e l’ora batte e s’attarda
a vegliare il cielo sovrastante e tutte le sue stelle
non smette nemmeno un minuto mio prezioso, di contarle
Tranquillo col nuovo giorno,
il tuo saluto volgerai
all’alba ch’attende e non s’apre
ancor per me la notte
dove si scontrano sole nascente e luna pallida come la morte.
Pubblicato da immacolata chessa
il Sab, 15/09/2012 – 14:18
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